Non è un paese per vegetariani

Evento del di

Il Mad di Copenaghen

Nell’epoca dove vegani e vegetariani spopolano fra programmi tv e riviste specializzate, dove chi ordina una bistecca al ristorante corre il rischio di ricevere qualche occhiataccia, dove l’insalata è il piatto più richiesto, esiste ancora un luogo in cui, opponendosi a tutto e tutti, si incoraggia il consumo di carne. Un massiccio, cruento e primordiale consumo di carne. Stiamo parlando del Mad, celebre evento internazionale, che si svolge ormai da tre anni nella splendida città di Copenaghen. La parola Mad costituisce un simpatico gioco di parole che mischia l’accezione anglosassone (mad = matto, pazzo) con quella danese (mad = cibo).

Per fornirvi un’idea del genere di evento, si pensi che quest’anno il tema portante è stato “le interiora”, ovvero le guts, dal duplice significato di interiora dell’animale e coraggio, stomaco (inteso come avere stomaco). Il convegno ha goduto anche quest’anno della presenza di un certo numero di chef, scienziati, scrittori ed artisti di ogni tipo: tutti visibilmente entusiasti di poter esprimere le proprie opinioni “pro-carne”, rivelando al mondo le loro storie ed esperienze da carnivori old school e noncuranti del rischio di apparire datati ed incredibilmente fuori moda.

In verità, è proprio assistendo al Mad che capisci come il diritto ad essere carnivoro può vantare delle solidi basi argomentative a proprio favore. Innanzitutto, la carne, da qualunque animale essa provenga, possiede delle proprietà nutritive essenziali per il nostro organismo. Illuminanti, da questo punto di vista, le parole del gastronomo Safran Foer che ci spiega come la caccia ed il conseguente consumo di carne, nella preistoria, rappresentarono due attività cruciali per lo sviluppo fisico ed intellettuale dell’ominide. Necessarie come e quanto l’invenzione della ruota e la scoperta del fuoco. In secondo luogo, è evidenziato come il mangiare carne sia un’attività del tutto naturale, tipica del ciclo vitale, dalla quale non c’è ragione di sottrarsi, salvo per intolleranze o problemi similari.

Oggi, stando ai datti della Fao, vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di carne ed ogni persona appartenente ad un paese industrializzato ne consuma circa 80 kg l’anno. Praticamente, durante la propria esistenza un essere umano medio, di un paese industrializzato, mangia 4 manzi, 4 pecore, 12 oche, 37 anatre, 46 maiali, 46 tacchini e 945 polli, per un totale di 1094 animali. Numeri difficilmente sostenibili dal nostro ecosistema. Il Mad, è bene dirlo, non ignora queste cifre. Anzi, durante la manifestazione vengono proposte diverse idee per rendere il consumo di carne più sostenibile, incitando ad esempio il consumo di tutte le parti dell’animale, compresa testa e coda. Un po’ come dire: non basta fare la scarpetta, bisogna anche mangiarla, dopo, quella scarpetta.

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