Stop ai prodotti alimentari provenienti dalla Terra dei fuochi

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La contaminazione della Terra dei fuochi

I prodotti alimentari originari della Terra dei fuochi sono da qualche giorno sotto commissariamento e la loro vendita sul mercato è temporaneamente in standby. E’ questo il riassunto del recente decreto governativo riguardante ben 57 comuni, fra Napoli e Caserta, considerati a forte rischio di contaminazione. Si tratta di circa 21 chilometri quadrati di terreni che, già da diverso tempo, erano sotto osservazione per via delle ingenti quantità di immondizia circostanti.

Adesso la vendita dei prodotti ortofrutticoli è stata, finalmente, bloccata ma la popolazione locale, lavoratori e cittadini, restano in trepidante attesa per ulteriori accertamenti. Il pericolo è che la culla dell’agricoltura campana sia diventata, per intero o parzialmente, vittima di una contaminazione tossica, che renderebbe a sua volta cancerogeni i numerosi beni che da decenni produce. Sarebbe senz’altro l’ennesima grande delusione per il popolo campano, basti pensare all’incendio alla Città della Scienza di appena un anno fa, per non parlare degli attualissimi crolli di Pompei.

Il provvedimento, del resto, è frutto di una lunga battaglia portata avanti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con il sostegno del ministro all’Agricoltura Maurizio Martina e del ministro dell’Ambiente. Il decreto, in ogni caso, prevede delle eccezioni al commercio dei prodotti ortofrutticoli, proprio per evitare di deprimere troppo il mercato in un momento già difficile come questo. E’, infatti, ancora consentita la distribuzione di frutta e verdura qualora le colture risultino già controllate, da organi ufficiali e con esiti positivi, negli ultimi 12 mesi, oppure nel caso in cui gli opportuni accertamenti siano stati garantiti a carico del privato e presso un ente considerato attendibile.

L’intervento, a detta del ministro Martina, è ancora in una tappa intermedia, poiché l’area da analizzare, a quanto pare, è enormemente più ampia. La speranza, tuttavia, è che le previsioni effettuate dagli esperti risultino, per questa volta, prive di fondamenta.

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